A fronte della necessità secondo ANAC per le società controllate o partecipate dalla PA di dotarsi di un modello di organizzazione, gestione e controllo, diviene fondamentale delineare il ruolo dell’ODV rispetto agli adempimenti anticorruzione e, in particolare, al rapporto con il Responsabile Anticorruzione (RPCT).
Ruolo che è differente e di difficile individuazione negli enti non in controllo pubblico ma ugualmente sottoposti agli obblighi anticorruzione e trasparenza, ovvero le società meramente partecipate, laddove non è necessaria la nomina dell’RPCT.
ANAC evidenzia la necessità da parte delle amministrazioni partecipanti di promuovere l’adozione del MOG da integrare con una sezione apposita dedicata a misure di prevenzione della corruzione, nonché l’individuazione di una funzione deputata al controllo e monitoraggio degli obblighi in materia di pubblicazione e trasparenza.
All’ODV spetta da un lato la vigilanza sul MOG, che tocca anche la prevenzione della corruzione passiva mancando la figura dell’RPCT, dall’altro il monitoraggio degli obblighi di pubblicazione, che in assenza di una figura di riferimento potrebbero secondo ANAC ricadere sull’ODV.
Nelle società controllate l’ODV è invece chiamato ad un continuo confronto e coordinamento con l’RPCT.
ANAC pare, infatti, aver seguito la prospettazione secondo cui il MOG e il Piano anticorruzione rappresentano due sezioni di un unico e ampio sistema di prevenzione della corruzione nelle società pubbliche, volto prima di tutto all’efficienza funzionale di tali enti anziché alla prevenzione dei reati. Da qui la necessità di una attività in perfetta sinergia, confronto e cooperazione tra l’ODV e l’RPCT, assicurata da flussi informativi continuativi e organizzati, nonché da procedure e piani formativi condivisi, senza mai portare alla confusione dei ruoli o a limitare i poteri dell’uno o dell’altro soggetto, stante la differente ratio tra compliance 231 e anticorruzione.
avv. Monica Alberti