Con Delibera 141 del 30 marzo 2022, ANAC ha approvato le Linee Guida per la riqualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza, definendolo “uno dei punti qualificanti del Pnrr, premessa fondamentale per poi varare la riforma del nuovo Codice degli Appalti”.
Le Linee Guida fanno seguito al Protocollo di intesa del 17 dicembre 2021, sottoscritto da ANAC e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, avente ad oggetto appunto l’attuazione del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza di cui all’art. 38 del D.Lgs. 50/2016, e hanno l’obiettivo di definire le modalità operative per l’attuazione – anche a fasi progressive – del predetto sistema di qualificazione, che verrà reso operativo al momento della riforma del Codice dei contratti pubblici e che varrà per tutte le procedure di gara indette dalle stazioni appaltanti e dalle centrali di committenza.
Sino al 10 maggio 2022, le istituzioni pubbliche, le centrali di committenza, gli operatori economici e le associazioni di categoria potranno inviare osservazioni e indicazioni, al fine di pervenire, entro il 30 settembre 2022, al testo finale.
Nel contenuto attuale sono individuati gli ambiti e i livelli di qualificazione nonché i pesi provvisoriamente assegnati ai diversi requisiti individuati dal legislatore all’art. 38 del Codice. Le modalità di calcolo dei punteggi per tali requisiti saranno invece determinate a valle delle osservazioni che perverranno dalla consultazione in atto e dell’analisi dei dati già acquisiti da ANAC tramite la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici o che saranno comunicati, su base volontaria, dalle stazioni appaltanti ai sensi dell’art. 10 delle medesime Linee Guida.
Gli obiettivi perseguiti sono:
- la riduzione delle stazioni appaltanti, con particolare riferimento ai Comuni, centralizzando gli acquisti per ottenere prezzi migliori;
- il rafforzamento e la qualificazione delle stesse, limitando deficit organizzativi e di professionalità dovuti all’eccessiva frammentazione;
- l’applicazione di criteri di qualità, efficienza e professionalizzazione, realizzando un accorpamento della domanda;
- l’istituzione dell’anagrafe unica delle stazioni appaltanti, il cui inserimento avverrà in base al livello di qualifica in possesso e alla capacità di acquisire beni, servizi e lavori, alla sussistenza di strutture organizzative stabili per l’acquisto, al personale con specifiche competenze, alla disponibilità di piattaforme telematiche nella gestione delle procedure di gara e al numero di gare svolte nell’ultimo quinquennio.
La riqualificazione mira, in definitiva, a migliorare le prestazioni delle stazioni appaltanti e a contenere la spesa pubblica nazionale, consentendo di mantenere in vita solo le S.A. con le qualifiche, le competenze, la professionalità e le capacità di contrattazione adatte.
La qualificazione riguarderà però solo le acquisizioni di importo pari o superiore a 150.000 euro per i lavori e a 139.000 per i servizi e le forniture. Non sarà invece necessaria per gli affidamenti diretti e per l’effettuazione di ordini a valere su strumenti di acquisto messi a disposizione dalle centrali di committenza e da soggetti aggregatori.
avv. Alessandra Brignoli